Uno dei teatri di Bari, un puro stile liberty e art decò.
Il Kursaal Santalucia fu edificato nel 1924 dall’ing. Orazio Santalucia come residenza privata, ma fu ben presto adibito dal progettista, che ne era anche proprietario, a sala per proiezioni.
Sorge a ridosso di un’area che un tempo era denominata “spiaggia del Filoscene”, prima ancora che si costruisse il lungomare.

Gioiello architettonico in puro stile liberty e art decò, nato come teatro di rivista fu poi ampliato e trasformato in cinema nel 1955 dall’ingegnere Francesco Santalucia con ingresso in via Cognetti, nel quartiere Umbertino. Il Kursaal Santalucia ospita una duplice funzione di cinema-teatro e appartamenti ai piani superiori tra cui la sala Giuseppina, impreziosita da altorilievi e affreschi eseguiti dai fratelli torinesi Mario e Guido Prayer, noti artisti decoratori dell’epoca.

Chiuso per ristrutturazione negli anni 80, riaprì i battenti negli anni 90 ritornando ad essere anche teatro con la direzione artistica di Gigi Proietti.
Chiuso dal 2011, attualmente la struttura fa parte di un programma di riqualificazione, secondo un accordo sottoscritto tra la Regione Puglia, il Comune di Bari e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Architettura

Inserito in un corpo di fabbrica lungo circa 70 metri che occupa l’intero isolato su largo Adua, è immediatamente riconoscibile per le sue decorazioni tardo liberty.
L’edificio presenta un prospetto diviso in tre parti. Quella centrale, più ampia, è segnata da grandi aperture decorate con altorilievi di figure retoriche teatrali che rivelano immediatamente la funzione dell’edificio.
La parte superiore è conclusa da un largo cornicione di coronamento che sorregge il piano attico. Al suo interno, un palco lungo 9 metri e alto circa 8 è visibile dalla platea e da tre livelli di gallerie.



