La Cattedrale di Bari ha nel suo complesso anche un Museo dedicato alla sua genesi e storia all’interno del tessuto cittadino barese.
Esistono diverse sale nella struttura in via Dottula (nei pressi della piazza della Cattedrale) e il museo si sviluppa in cinque sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettili liturgiche, databili dal XI al XX secolo.
Il percorso si apre con un archivio che mette in mostra i documenti inerenti la storia della Cattedrale; dai disegni architettonici per la sua realizzazione a foto e testi risalenti a varie epoche.
Nella sala dei reperti scultorei sono esposte testimonianze preziose della complessa vicenda costruttiva (paleocristiana e medievale) della Cattedrale. Di particolare interesse il pavimento musivo risalente al VI secolo, transenne bizantine (XI secolo), lastre medievali (XIII secolo), frammenti di architrave e capitello e lastre tombali del XV secolo.
Successivamente la sala dei dipinti con diverse opere pittoriche tra cui la “Madonna con bambino” eseguita dallo ZT, monogramma con il quale si identifica un pittore dalla personalità complessa e versatile, documentato in Puglia fra 1500 e 1539.
La sala del tesoro raccoglie i più rappresentativi manufatti in metallo prezioso della Cattedrale, scampati alle frequenti confische e fusioni di argenti, che si accompagnarono nei secoli passati ai periodi di calamità e di guerra. Calici, pissidi, ostensori ed altri oggetti legati alla liturgia, nonché di reliquiari, testimonianza della diffusa venerazione di frammenti di ossa e di oggetti legati al culto dei santi, che dal Medioevo caratterizzò profondamente la spiritualità cristiana.
Il Museo della Cattedrale di Bari o Diocesano custodisce inoltre una delle testimonianze più significative della memoria storica della città e un vero tesoro dato da lunghi rotoli di pergamena risalente al 797 che riporta l’Exultet, l’inno cantato dal diacono all’inizio della veglia pasquale, che annuncia la resurrezione di Cristo.
La baresità è presente anche nei caratteri tipografici (si parla infatti di ‘Bari-type’), nelle notazioni musicali, nelle decorazioni laterali di origine bizantina. Le immagini sono molto precise e dipinte a mano identificate anche dalla posizione al contrario: il diacono leggeva i testi e srotolando la pergamena, i fedeli potevano seguire la veglia guardando le immagini.
Il Museo offre al visitatore un percorso ricco di documentazione, un itinerario cronologico per scoprire la storia della Cattedrale, dalla posa della prima pietra ai giorni nostri.
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